

Nei pressi di Manduria si trova una residenza d’altri tempi circondata da antichi vigneti di Primitivo ad alberello di oltre 70 anni di età “chiusi” da un muretto a secco. In Francia, alcuni dei migliori vigneti sono chiusi da muri o muretti; in passato, infatti, i monaci Cistercensi erano soliti dividere o chiudere con muretti alcune parcelle di vigna quando, assaggiando letteralmente la terra, percepivano dei cambiamenti nella composizione minerale della stessa.
I frutti derivanti da tali vigne «chiuse», o «Clos», sarebbero stati perciò di qualità diverse ed espressione massima di quel micro suolo.
Riprendendo questa tradizione, Felice Mergé si fa promotore ed esecutore del progetto di “vigneto chiuso”, enfatizzando una piccolissima area mediante la produzione di un nuovo vino: il Primitivo di Manduria Riserva «Piano Chiuso», massima espressione di un territorio dalle origini ancora poco conosciute.
Colore: rosso rubino intenso e luminoso con un’idea di granato, di grande consistenza.
Profumo: ampio al naso, si concede con sensazioni di mora di rovo e ciliegia sotto spirito, poi viola e felce, pepe nero
e chiodi di garofano su un fondo di grafite e polvere di cacao, il tutto rinfrescato da un’aria balsamica.
Gusto: in bocca eleganza e potenza fanno da padroni, freschezza e sapidità gli conferiscono grandissima beva, ed i tannini maturi e finissimi accarezzano il palato preparandolo ad una persistenza quasi interminabile.
Scheda tecnica