

Molto delicato al naso anche per gli standard di uno Speysider, vanta un profilo aromatico primaverile: campi in fiore, un accenno di miele, e solo una traccia delle note fruttate e vinose che ci si aspetterebbe da un finish di 20 mesi in un butt
di Pedro Ximenez. Diventa decisamente più pieno e intenso al palato, e anche molto più complesso: parte su nette note di cereali e farina, e poi diventa definitivamente agreste. Un po’ di trucioli di legno, un tocco di cuoio umido, cera d’api, ma poi vira di nuovo verso toni più dolci con frutta tropicale e arance. Alla fine rimane piuttosto secco, ma non esplicitamente vinoso. Il carattere secco continua a crescere nel retrogusto, che finalmente esprime l’astringenza del vino, e un tocco vivacemente speziato e minerale.
Scheda tecnica